Hanno avuto inizio, finalmente, i lavori di restauro del castello dei Principi di
Biscari. La ditta appaltatrice ha preso in consegna il maniero e sta realizzando
l'imponente ma necessaria recinzione del cantiere che "ruberà" spazio, almeno
per diciotto mesi, a via Archimede e piano S.Vincenzo.
In un primo momento gli ignari operai stavano addirittura
"chiudendo" il locale attiguo alla chiesa dove è custodito il fercolo del
Martire Protettore, poi, però, grazie anche alle giuste rimostranze del parroco Don
Rosario Di Martino, hanno arretrato il limite della recinzione. Processioni e feste si
svolgeranno, in ogni caso, con inevitabili disagi, ma è lo "scotto" che la
comunità acatese dovrà subire per riavere il proprio monumento-simbolo.
I lavori, fra i più importanti eseguiti ad Acate negli ultimi anni,
prevedono una spesa di quasi cinque miliardi interamente a carico della Comunità
Economica Europea. Il progetto, messo a punto dagli architetti palermitani Rodolfo Santoro
ed Irene Bongiorno, era stato rispolverato dalla precedente amministrazione. La Giunta
Battaglia ne ha curato tutti gli adempimenti che rimanevano, superando anche gli ultimi
ostacoli.
Un'altra "conseguenza" dei lavori sarà lo spostamento della
sala delle adunanze del Consiglio comunale presso la biblioteca civica ubicata nell'ex
Convento dei Cappuccini. Una volta reso fruibile integralmente, l'edificio voluto nel 1492 da Guglielmo Raimondo, barone del feudo di Biscari,
ospiterà degnamente gli uffici del sindaco e del segretario comunale.
Le possibilità di utilizzazione del castello sono, comunque, varie e
tutte prestigiose.